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Incentivi per il Fotovoltaico nel Sud Italia: La Zona ZES Unica 2024

Il 2024 rappresenta un anno di grande importanza per il settore del fotovoltaico nel Sud Italia, grazie all’introduzione della Zona Economica Speciale (ZES) Unica. Questa iniziativa mette a disposizione incentivi notevoli per gli impianti fotovoltaici nell’autoconsumo delle imprese, segnando un importante passo avanti nella politica energetica.

Incentivi al Tetto Massimo

La ZES Unica stabilisce un tetto massimo di incentivi estremamente vantaggioso per le imprese che investono in impianti fotovoltaici, raggiungendo un credito d’imposta fino al 60%. Questa offerta di incentivi massimi è un’opportunità unica per le aziende delle regioni del Mezzogiorno, inclusi Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna.

Soglia Minima di Investimento

Per garantire che gli incentivi siano destinati a progetti con un impatto significativo, è stato stabilito un limite minimo di investimento di 200.000 euro. Questo limite assicura che gli investimenti siano non solo sostanziali, ma anche focalizzati su iniziative che possono effettivamente contribuire alla transizione energetica e alla sostenibilità ambientale


Conclusioni

La ZES Unica nel 2024 segna una svolta per l’industria fotovoltaica nel Sud Italia. Con incentivi massimi fino al 60% e una soglia minima di investimento di 200.000 euro, questa iniziativa promette di essere un potente catalizzatore per la crescita del settore fotovoltaico. Questo programma non solo stimola l’innovazione e la sostenibilità ambientale, ma pone anche le fondamenta per un cambiamento significativo nel panorama energetico del Mezzogiorno.


Cos’è il Noleggio Operativo per il fotovoltaico?

Il Noleggio Operativo di un impianto fotovoltaico è una formula alternativa all’acquisto e al leasing che consente, dietro pagamento di un canone periodico, di acquisire l’impianto per uno specifico arco temporale, senza sostenere la spesa dell’acquisto.

Come funziona?

Il noleggio operativo per fotovoltaico non è un leasing, ma un vero e proprio noleggio, in quanto è sostenuto dietro pagamento di un canone periodico.
Questa formula ovviamente presenta dei vantaggi per chi decide di usufruirne in quanto con il noleggio operativo per il fotovoltaico:
• L’impresa non sostiene i costi dell’acquisto.
• L’impresa gode di immediati sgravi fiscali potendo porre a costo l’intero importo versato nei 12 mesi.

Un vantaggio significativo che si aggiunge a quelli sopra elencati è che i costi sostenuti per avere un impianto in noleggio operativo vengono totalmente abbattuti in quanto con il tempo i benefici derivanti dai risparmi sia energetici che fiscali sono significativi.

Cosa ancora più importante è che al termine del periodo di noleggio l’utente può divenire proprietario dell’impianto senza dover sostenere alcun costo aggiuntivo. Attraverso questa opzione, con il noleggio operativo per il fotovoltaico l’impianto può essere acquisito in due modi:

1) Data dilazionata
2) Senza immobilizzazione di capitale.

Impianti fotovoltaici in noleggio operativo, i benefici economici

Come abbiamo detto poc’anzi i benefici derivanti dal noleggio di un impianto fotovoltaico sono notevoli, in particolar modo il risparmio economico generato dall’autoconsumo di energia elettrica e gli sgravi fiscali legati alle pratiche di locazione delle imprese vanno ad abbattere quasi per intero i costi sostenuti mensilmente per il canone.

Oltre ai benefici legati al sensibile risparmio economico generato dall’energia pulita autoprodotta si aggiungono quelli legati alla mancata sostenibilità degli oneri e delle responsabilità di gestione da parte dell’utilizzatore dell’impianto.

I vantaggi alla scadenza del contratto

Il contratto in noleggio operativo per il fotovoltaico e non solo può durare dai 5 fino agli 8 o 10 anni. Alla scadenza del periodo l’utente può decidere di rilevare l’impianto e quindi diventarne proprietario senza costi aggiuntivi.

Va poi sottolineato un aspetto rilevante: una volta che l’utente diviene proprietario, potrà cumulare i vantaggi derivati dall’autoconsumo a quelli della cessione alla rete dell’energia elettrica fotovoltaica. Si calcola che il vantaggio possa essere quantificato con un +30% del valore economico dell’autoconsumo.

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Come si smaltiscono i pannelli fotovoltaici

Quando si acquista un pannello fotovoltaico è importante sapere da subito quali sono le operazioni di smaltimento da adottare in futuro. Queste, infatti, variano a seconda della potenza dell’impianto e delle sue caratteristiche.
Le indicazioni circa lo smaltimento dei pannelli fotovoltaici sono indicate nel DL n. 49 del 2014, recepente la Direttiva 2012/19/UE. Secondo il decreto, i pannelli fotovoltaici non più funzionanti devono essere smaltiti insieme alle apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE). Gli impianti fotovoltaici sono classificati R4, come i piccoli elettrodomestici e i cellulari.

Ci sono più modi per procedere con lo smaltimento e questo varia in base alla loro potenza:
• I pannelli solari con potenza nominale inferiore ai 10 kW, sono definiti domestici e devono essere portati al Centro di Raccolta predisposto dal Comune di residenza. È possibile trovare l’isola ecologica più vicina consultando il sito web del Centro di Coordinamento RAEE;

• I sistemi con potenza nominale superiore o uguale a 10 kW devono essere invece smaltiti consegnati in un apposito impianto di trattamento che risulti iscritto al Centro di Coordinamento RAEE. Questa operazione deve essere effettuata dal personale autorizzato.

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